Parole dolcissime ed equilibrate quelle di papà Sandro che, a nome suo, di mamma Catia e dei membri dell’Associazione, si è fatto portavoce di un racconto triste e gioioso allo stesso tempo, la storia di Tommaso e di come un grande dolore possa essere trasformato generosamente in amore per i ragazzi che hanno difficoltà a diversi livelli.

Eccole:

“Tommaso ha avuto solo 17 anni per farsi conoscere e apprezzare ma vi assicuro che ha lasciato un insegnamento importante in quelli che l’hanno soltanto incontrato o amato.

Gli piaceva canticchiare la canzone di Jovanotti “Penso positivo”, era sempre sorridente e aveva una parola di ringraziamento per tutti.

Questo non significa che non abbia sofferto negli ultimi sette anni, da quando aveva subito un grave trauma, di cui gli strascichi sono andati progressivamente migliorando, grazie a cure mediche continue e tanta riabilitazione, o non significa che la sua disabilità non ne avesse segnato l’esistenza.

Significa però che si può trovare del positivo anche in questo; e Tommaso lo ha trovato sicuramente negli affetti, nelle sue passioni (la musica e la pasticceria) e anche nel poter lottare per superare i propri limiti, nonostante tutto.

Questo ho imparato da Tommaso! E per questo sono un papà orgoglioso del proprio figlio e grato a lui per l’eredità ricevuta.

Per mettere a frutto il suo insegnamento e dare un nuovo senso alla nostra vita, abbiamo deciso con mia moglie Catia, la nostra famiglia e un gruppo di amici di costituire l’Associazione di Promozione Sociale Penso Positivo by Tommaso.

Focus principale del nostro lavoro è il mondo dell’istruzione: le difficoltà degli insegnanti, degli enti preposti e, soprattutto, degli alunni diversamente abili, a volte vittime innocenti di un sistema poco preparato ad accoglierli.

Abbiamo già un gruppo molto forte di persone di buon cuore, che ringrazio tantissimo perché, oltre ad aiutarci, ci sono di conforto con il loro affetto.

Tutti insieme ci stiamo  impegnando in una serie di progetti sia per la raccolta fondi che per l’impiego in attività mirate.

Approfitto per comunicare che cerchiamo insegnanti volontari che possano dedicare qualche ora a settimana per una buona causa.

Ho scritto un libro su Tommaso e la nostra storia, il cui titolo è “Voglio solo essere felice”.

Anche questo mi auguro che sarà di aiuto agli altri: alle famiglie che hanno un loro caro in situazione di difficoltà, agli insegnanti di sostegno e curricolari, a chi deve rendere un servizio alla comunità, a chi si gira dall’altra parte se incontra una persona disabile o fatica a considerarla una di loro e a quelli che semplicemente parcheggiano nel posto sbagliato.

Voglio citare anche un esempio tra i tanti di persone che hanno aiutato Tommaso e che onorano la sua memoria.

Il 12 gennaio scorso avrebbe compiuto 18 anni e gli amici dell’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova hanno organizzato in quel giorno la presentazione di un progetto intitolato a nostro figlio.

Grazie alla raccolta fondi della onlus “La Rianimazione dei Bambini” il reparto di Terapia Intensiva sarà dotato di un monitor che analizza il livello di ossigenazione del cervello nei piccoli pazienti in coma; questo strumento sarebbe stato di grande aiuto a Tommaso 7 anni fa, quando però questa tecnologia non era ancora disponibile.

Per concludere, consentitemi solo di ringraziare il Sindaco Zuccarini, l’Assessore De Bonis, la Professoressa Trampetti, le persone dell’amministrazione comunale che ci stanno supportando e il mio amico Diego.

Grazie per il sostegno e la fiducia e contiamo di portare a casa tutti insieme qualche buon risultato per essere d’aiuto agli altri, come Tommaso avrebbe voluto”

Grazie Sandro!