Papà Sandro scrive un libro sulla storia di Tommaso e della sua famiglia, “Voglio solo essere felice”.
Per lui è un’elaborazione del lutto, per chi lo leggerà un libro mai banale, vero, realistico, carico di bello, il bello che era in Tommaso e in tutto ciò che faceva.
Non è una storia triste, è la storia di un ragazzo che lotta contro le avversità della vita e lui, lui ha vinto su tutto: “la sua esperienza lo ha reso un ragazzo sorridente, ironico e con un atteggiamento sempre positivo.”
Lui ha insegnato a tutti a non perdersi nelle cose futili, a non arrabbiarsi per delle situazioni risolvibili, ma a vivere ogni istante come bellissimo, a mettere passione in ogni cosa che si fa e a godere di ogni giorno con il sorriso, anche se il sole quel giorno non c’è.
Il libro è anche un’analisi “dal di dentro” della sanità italiana e, soprattutto, della scuola italiana con spunti di riflessione e di miglioramento. Infatti, nonostante i proclami sull’inclusività, insegnanti e dirigenti scolastici si trovano spesso impreparati ad accogliere i ragazzi con disabilità che necessitano di un approccio personalizzato e con una dose extra di empatia per essere valorizzati al massimo delle loro potenzialità.